I ghiri sono animali particolarmente graziosi ma possono comunque costituire una presenza fastidiosa nelle case, in quanto sono soliti colonizzare le soffitte e i loro movimenti possono essere uditi durante le notti estive.

Il ghiro è un grazioso roditore appartenente alla famiglia dei Ghiridi, la stessa a cui appartengono moscardino e topo quercino. Pur essendo un animale boschivo, il ghiro può facilmente colonizzare sottotetti e mansarde. Gli esemplari adulti di ghiri sono lunghi circa 30 cm, inclusa la lunga coda (13 cm), e presentano una colorazione grigio-castana con il ventre bianco. Può vagamente ricordare uno scoiattolo, che però mantiene la coda in una posizione arricciata se fermo e distesa mentre corre, mentre il ghiro la tiene sempre distesa.

Si tratta di animali notturni, visibili quindi solo dopo il tramonto o poco prima dell’alba. Di giorno trova rifugio nelle cavità degli alberi o in altri anfratti, che costituiranno anche il loro rifugio invernale durante il letargo, della durata di circa 6 mesi. Non è raro che questi animali scelgano a tale scopo case rurali o abitazioni vicine ai boschi, dove si procurano il cibo. I ghiri si nutrono di ghiande, castagne, noci, nocciole, bacche e frutti di bosco, e, seppur raramente, possono arrivare a nutrirsi di piccoli invertebrati come insetti e molluschi.

Ghiri, di cosa si nutrono

Al termine del letargo, in primavera, inizia il periodo riproduttivo, in cui le femmine partoriscono una sola volta l’anno. Dunque, non si tratta di un animale particolarmente prolifico, tanto più che la gestazione, della durata di circa un mese, da origine ad un minimo di 2 o un massimo di 8 piccoli. Sono però animali dalla lunga aspettativa di vita: un ghiro può vivere fino a 9 anni. La loro riproduzione è strettamente legata alla disponibilità di cibo, che deve essere particolarmente ricco di amminoacidi, come nel caso di semi acerbi, larve e infiorescenze. Non si tratta di animali territoriali e capita di frequente che le femmine scelgano lo stesso posto per allevare la prole o che diverse famiglie svernino nello stesso luogo. A causa delle loro esigenze alimentari i ghiri sono maggiormente frequenti nei boschi di faggio, le cui ghiande rappresentano un’ottima risorsa per i cuccioli in accrescimento e le femmine in allattamento. Per sopravvivere è indispensabile che i giovani aumentino notevolmente la propria massa corporea in modo tale da affrontare il loro primo letargo.

Ghiro, grazioso avvistamento o possibile danno?

I ghiri sono animali particolarmente graziosi e non sono il principale veicolo di patologie. Possono comunque costituire una presenza fastidiosa nelle case, in quanto sono soliti colonizzare le soffitte e, pur non disturbando durante i mesi invernali, i loro movimenti possono essere uditi durante le notti estive.

Inoltre, se indisturbati possono trovare rifugio anche in scaffali e armadi poco utilizzati. Trattandosi comunque di roditori, esiste il remoto rischio che rosicchino cavi elettrici, causando danni o persino pericoli. Inoltre, la presenza dei ghiri è rilevabile anche dalle feci e, ultimo ma non per importanza, può rappresentare una sgradita presenza ai padroni di frutteti, noceti e noccioleti.

Ghiri, come allontanarli

Il ghiro è un animale protetto, quindi l’avvelenamento o altri metodi di eliminazione, oltre ad essere sempre rischiosi, in questo caso sono vietati dalla Legge Federale. La prima cosa fa fare è prevenirne l’avvicinamento ed evitarne l’aumento. Un buon consiglio prevedere di rimuovere i rami sporgenti più vicini alle abitazioni ed eliminare eventuali piante rampicanti che possono permettere al ghiro di arrampicarsi sulle case.

Questi animali non sono dei buoni saltatori e, una volta creata una distanza minima di 2 metri tra gli alberi e l’abitazione, avremo reso il luogo molto meno appetibile oltre che irraggiungibile. In presenza di un’infestazione è indispensabile chiamare un’azienda di disinfestazioni autorizzata che si occuperà dell’allontanamento di questi animali dal vostro tetto.

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